martedì 20 marzo 2012

Di necessità virtù: storia di un’arancia.


La crisi economica c’è non c’è dubbio, ma ci sono anche molte persone che non si arrendono e che si riinventano ogni giorno senza che nessuno (o quasi) ne parli, per questo ho pensato di raccontare la storia positiva di un arancia, anzi di un carico di arance.
Un giorno mi chiamò un caro amico siciliano, titolare di un azienda agricola spiegandomi che la grande distribuzione li stava uccidendo, i prezzi che gli offrivano per la merce erano bassissimi, nello stesso periodo alcune mamme vicino alle Kemate cominciarono ad avere grosse difficoltà al lavoro, decidemmo di mettere insieme le due esperienza negative e crearne una più che positiva. Le mamme misero insieme un po’ di contatti, l’amico agricoltore preparò un carico di 1000 Kg di arance tarocco appena raccolte, e fu un successo. Le arance arrivarono nel lontano Piemonte dopo appena due giorni dalla raccolta, il produttore le vendette ad un prezzo equo, i clienti comprarono ad un prezzo vantaggioso un prodotto Bio di qualità, alle mamme che avevano organizzato il tutto fu garantita una bella percentuale, insomma non un successo, un successone.


Le Kemate hanno apprezzato molto la bontà delle arance, le hanno mangiate, spremute e trasformate in marmellate gustosissime ma ad ogni arancia utilizzata la KeElle era un po’ delusa le sembrava di sprecare un patrimonio buttando quella buccia così profumata. In un primo momento si accontentò di metterla sulla stufa, subito funziona come profuma ambiente poi, una volta seccata diventa ottimo accendi fuoco. Non soddisfatta del tutto decise di sperimentare: sbucciò le arance cercando di non intaccare la parte bianca amarognola, poi mise a bagno la scorza in acqua fredda per 2-3 giorni cambiando l’acqua almeno due volte al giorno; scolò le bucce e cercò di farle asciugare bene in un asciugamano di stoffa.


Venne così il momento più importante: le bucce vennero tagliate di diverse dimensioni e pesate, in una pentola vennero messe le scorzette con lo zucchero (in uguale peso e meglio se di canna!) e con un pochino di acqua. La KeElle emozionata: mise la pentola sul fuoco e lasciò che si asciugasse tutta l’acqua, le scorzette caramellate vennero messe su carta da forno e, a seconda della voglia del momento, o aggiunte di ancora un po’ di zucchero o intinte in una pentola si era fatto sciogliere a bagnomaria cioccolato fondente.



Le scorzette al cioccolato hanno avuto un successo pazzesco, la KeElle è ancora un po’ in crisi perché ogni volta che cambiava l’acqua delle scorzette messe a bagno sentiva un profumo fantastico e si sta chiedendo come si possa utilizzare anche quell’acqua li…suggerimenti?

KeElle

7 commenti:

  1. Bellissimo!!! Anche noi, ormai da diversi anni, comperiamo le arance con il nostro GAS (gruppo di acquisto solidale) direttamente dal produttore in Sicilia! Arrivano in brevissimo tempo e sono buonissime...ma soprattutto sono preziose e non si spreca neppure la buccia...abbiamo scoperto di avere un'altra cosa in comune!!!

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  2. Questo circolo vizioso è pazzesco. Si potrebbe pensare di distillare gli oli essenziali, ma serve un'attrezzatura non alla portata di tutti. ma se bagni qualche fazzoletto e lo metti nell'armadio? Dici che basta per profumarlo?

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  3. Anche noi compriamo le arance in Sicilia grazie ad un amico di un amico....sono strepitose!!!!Ottima idea per le bucce!!!

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  4. Che bella iniziativa! E che buone le scorzette ricoperte di cioccolato! ^_^

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  5. @Elena Terenzi
    Bene, bene abbiamo in comune anche le arance!

    @mammozza
    gli oli essenziali non sono alla mia portata, dovrò sperimentare quanto resiste il profumo senza nessun trattamento

    @creafamily
    hanno tutto un altro sapore.
    Grazie

    @Marica
    Ti posso assicurare che sono strepitose.

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  6. Carissime, grazie per tutto! Vi lascio anche un link per un ringraziamento più ufficiale: http://www.babytalk.it/wordpress/?p=3590

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