mercoledì 30 marzo 2011

Capitolo 3: il parto!

Non ci stufiamo di dirlo: nessuno può dire a una donna come sarà il suo parto, troppe le variabili in gioco, quello che è fondamentale secondo noi è scegliere per quanto possibile, le condizioni migliori, poi potrà succedere qualche imprevisto, ma udite udite potrebbe anche andare tutto benissimo!

È importante che la mamma provi a pensare chi vuole vicino in quel momento, e deve capire se la persona scelta è disponile (evitiamo svenimenti che le mamme hanno già da fare per conto loro in quel momento!) , la coppia deve decidere dove vuole partorire, se in casa, in ospedale (e nel caso delle grandi città, in quale ospedale!) o in qualche struttura alternativa, un metodo per scegliere può essere quello di fare un elenco di domande che si ritengono indispensabili e porle all'ostetrica che vi potrebbe seguire a casa o a quelle che operano negli ospedali, le risposte vi aiuteranno nella vostra decisione. La KeElle voleva il suo compagno vicino sempre: durante il travaglio e in sala parto, ma non in tutte le strutture è possibile, desiderava poter tenere la sua cucciola sul petto tutta sporca e con il cordone ombelicale attaccato, ma ci sono mamme che inorridiscono all'idea e ogni opinione va rispettata. In quasi tutti gli ospedali ormai è stato adottato il rooming in, pratica che prevede che la mamma abbia il bambino in camera da subito, per molte mamme è preferibile la tecnica del nido aperto, che consente di portare i pupetti alle infermiere in qualunque momento della giornata per poter riposare un po'. Ricordo che al corso pre-parto in ospedale una futura mamma chiese all'ostetrica perché era obbligatorio il rooming, disse che lei era spaventata da questa pratica perché non avrebbe saputo come comportarsi con la sua bambina appena nata sempre insieme 24 ore al giorno. Ognuno deve trovare la sua formula perfetta, se avrete la fortuna di avere un travaglio, molto probabilmente ci sarà un momento, magari solo una frazione di secondo in cui penserete “Sarà figlio/a unico/a!” (Il fatto che esistano così tanti fratelli e sorelle sta proprio ad indicare che lo si pensa solo per pochi istanti). Durante il travaglio può essere utile un cuscino ripieno di noccioli di ciliegia (il nostro si chiama KeSalute) che riscaldato può alleviare alcuni dolori, sopratutto alla schiena e raffreddato può rinfrescare mamma e papà nei momenti più caldi (Avvertenza per i papà o per coloro che vogliono assistere a parto e travaglio: nelle strutture ospedaliere, in qualunque stagione, fa molto caldo, cercate di indossare indumenti molto leggeri!).

Il fatto che la nascita sia l'evento più antico del mondo dovrebbe, comunque tranquillizzarci tutti: Nonna Bettina per rasserenare le nipoti incinte era solita dire “Non c'è niente da temere, tutte le teste che vedete in giro sono passate tutte da li...” non era un pensiero molto rassicurante in realtà, ma detto da una futura nonna bis ottantenne, strappava un sorriso.

Ricordiamo uno degli episodi più belli che abbiamo raccolto negli anni, per strappare un sorriso anche a voi: F. spaventata dal dolore del futuro parto aveva chiesto alla cognata se aveva sofferto tanto, la risposta fu “ Niente in confronto all'esame di maturità!”, tempo dopo, quando F. entrò in travaglio afferrò con forza il braccio del marito e gli disse “Ma che razza di esame di maturità ha fatto quella?”.

P.S La bambina di F. tra pochi anni dovrà scegliere la scuola superiore dove andare, io scommetto che la mamma le impedirà di fare la scuola della zia!

La KeElle

sabato 26 marzo 2011

Sacca portagiochi

In questo periodo sono in una fase creativa e cerco sempre idee e spunti nel web per riciclare o dare vita a nuovi oggetti. Ho così scoperto che si può riutilizzare la plastica trasparente e dargli pure una certa utilità: infatti da un ritaglio di orribile plastica è nato un sacco portagiochi con finestra. Lo spunto lo preso da qua, dove trovate anche un bel tutorial fotografico, oltre che alle spiegazioni, in inglese.

Io ho fatto un progetto ancora più semplice e veloce:
Materiale utilizzato:due ritagli di stoffa, un nastro, plastica, filo e macchina da cucire.
Prima di tutto ho ritagliato due rettangoli di stoffa,non sono stata a prendere nessuna misura, ho fatto tutto ad occhio, da uno di questi ho ritagliato un rettangolo della grandezza del pezzo di plastica e ho cucito il ritaglio plasticoso.
Dopo ho cucito le due stoffe al contrario, e ho fatto un bordino per far passare il nastro, riciclato da un pacco regalo, infine ho girato il tutto e ho rifinito il lavoro.

Ed ecco il mio lavoro finito!

Con questo sacco, credetemi, farete la gioia di chi ama l'ordine e vuole trovare sempre tutto al suo posto.

Keale

martedì 22 marzo 2011

Aiuto in lana per l'allattamento!

Ho letto questa simpatica notizia riguardo a un hobby molto particolare di una nonna intraprendente e originale. Ecco qua il link Coral Charles-Dunne

venerdì 18 marzo 2011

Capitolo 2: il grande giorno si avvicina...

Quando il grande giorno si avvicina gli atteggiamenti dei genitori sono i più disparati, raramente però prevalgono le vie di mezzo, o si è del tutto indifferenti o è il panico ad avere la meglio.
In ogni caso, vorrei tranquillizzare chiunque, un po' di paura per il parto (se arriva e prima o poi arriva) è legittima e, secondo me, aiuta moltissimo ammetterlo, quello che non aiuta sono i racconti di esperienze tragiche, le notizie di malasanità al telegiornale ecc.

Ogni donna è diversa: alcune mamme vogliono essere super-informate: leggere ogni testo possibile immaginabile, guardare video su parto ecc., altre per paura di impressionarsi preferiscono non sapere nulla. Noi abbiamo trovato notizie utili nel manuale: “Avremo un bambino” di Janet Balaskas, Yehudi Gordon Red edizioni, interessante il testo “La straordinaria avventura di una vita che nasce” di Piero e Alberto Angela OscarMondadori (bellissimo anche il documentario su questo argomento fatto da Piero e Alberto Angela) e molto suggestiva la rivista: speciale Newton Rcs periodici che titolava “Diario di nove mesi: le immagini di un racconto di tutto ciò che accade dal concepimento ai primi anni”.

Le Kemate pensano sia importante cercare di trovare la propria dimensione, magari trovando un corso preparto che presti molta attenzione non solo al parto in se, ma anche a come ci si sente la donna nei diversi momenti della gravidanza (e non solo può non essere uguale per ogni donna, ma può cambiare da una gravidanza all'altra!), a come si può sentire il futuro papà, la cui figura negli anni è molto cambiata, e adesso più che mai in molti casi sembrano aver bisogno di essere coinvolti in qualche modo.
Se vi ritrovate in questa dimensione visitate il sito della cicogna .

La KeElle per prepararsi ai parti ha fatto anche un po' di yoga, lunghe passeggiate, ha bevuto tisane fatte con le foglie di lampone essiccate, e soprattutto ha cercato di coccolarsi (e di farsi coccolare) il più possibile.
KeAle per prepararsi al primo parto ha fatto yoga, lunghe passeggiate, ha continuato a lavorare anche dopo la data presunta del parto e ha fatto un trasloco (figlio 1 nato alla 42 settimana), per il secondo parto ha fatto yoga e lunghe passeggiate, poi è rimasta immobile nel letto e ha fatto cruciverba, punto croce, dormito e letto tanti libri (figlio 2 nato alla 33 settimana).
Entrambe le Kemate hanno avuto l'esperienza di un bimbo prematuro e il pensiero a parto avvenuto è stato lo stesso “rivoglio indietro i miei due mesi di gravidanza non fatti!!!”

martedì 15 marzo 2011

Cibo in pannolenci.


E' da qualche tempo che ho scoperto il mondo del felt food, ovvero cibi in pannolenci, morbidi cibi giocattoli da creare con le proprie mani.
Visto che sono in un periodo di autoproduzione non potevo certo tirarmi indietro e armata di pannolenci,ago e filo mi ci sono buttata a capofitto.
Oltre agli strumenti che ho appena citato servono anche dei modelli da riprodurre e dell'ovatta per imbottirli, per i modelli basta andare su google e digitare felt food e si aprono centinaia di pagine di mamme e donne creative che si sono cimentate nella riproduzione di una varietà impressionante di cibi, dalla frutta alla verdura, ai dolci e biscotti, passando anche per primi e secondi piatti. 
 
Io inizialmente mi sono buttata su cibi educativi cioè frutta e verdura, poi sono passata ai piatti classici della cucina italiana, pizza, agnolotti e farfalle al pomodoro e infine sono approdata ai panini che si possono riempire di ogni sorta di farcitura sbizzarrendo così la fantasia di grandi e piccini.

Idea semplice e superveloce: con gli scarti di pannolenci e gli stecchini avanzati da veri gelati ho creato ghiaccioli artigianali di ogni sorta di colore, quando li ho fatti mio figlio si è trasformato immediatamente in un gelataio provetto che tentava di venderci ghiaccioli dai colori improponibili e dai nomi assai più bizzarri!!

lunedì 14 marzo 2011

Capitolo 1: l'attesa.

Se sei una creatura in attesa di diventare genitore che vaga disorientata tra negozi e siti internet cercando di capire cosa può servire per sopravvivere alla fantastica travolgente nuova avventura di avere un (o più)  bebè, seguici, abbiamo qualcosa da dirti e non temere le nostre non sono solo informazioni commerciali, noi della Kemate sappiamo bene quanto può essere costosa quest'esperienza e siamo attivissime sostenitrici dell'arte dell'arrangiarsi.

La prima cosa assolutamente necessaria è tanta pazienza (e purtroppo questa non si compra da nessuna parte) per sopportare tutti i consigli che tutti vogliono darti, per cercare di capire cosa pensa il/la proprio/a partner, per comprendere che probabilmente i tuoi ritmi cambieranno.
Alla futura mamma cominceranno a servire vestiti abbondanti (viva le tute da ginnastica!), sarà indispensabile avere letto e divani molto comodi (che sonno soprattutto nei primi mesi!), a questo proposito, soprattutto se si patisce il caldo consigliamo l'uso dei guanciali ripieni di pula di farro, che grazie alle sue qualità garantisce un sonno fresco e sereno (lo puoi addirittura raffreddare nel freezer). In internet  se ne trovano di diversi modelli e misure, se si è bravi a cucire sono abbastanza semplici da fare, quelli in vendita nel nostro e-commerce si chiamano Ke-Riposo, hanno la particolarità di essere fatti con il tessuto di canapa (50% cotone, 50% canapa)  “rustico” e molto resistente, le fodere sono di cotone puro al 100% con la lavorazione del doppio ritorto che conferisce maggiore qualità al prodotto.

Per il futuro papà  consigliamo (d'accordo con i nostri compagni!) qualche lettura sdrammatizzante (noi abbiamo amato molto: “Come sopravvivere ai bebè” di Roberto Bonistalli, Demetra edizioni e “La guida del giovane papà” di Pierre Antilogus e Jean-Louis Festjens, EDT).
L'oggetto utile a tutta la famiglia già dalla gravidanza secondo noi è quello che, in modo riduttivo viene chiamato, cuscino per l'allattamento, “salamone” disponibile in svariate forme pesi e misure, è un po' più difficile da assemblare da soli, se non si è abili con ago e filo si possono però inventare delle soluzioni alternative per esempio arrotolando dei vecchi paracolpi o piumotti che non si utilizzano.
Quando la pancia cresce a volte si fa fatica a dormire, con questo cuscino è più facile trovare posizioni più comode (per esempio stando sdraiati su un fianco con la testa appoggiata sulla parte superiore del cuscino e abbracciando il cuscino sia con braccia che con gambe), se avete già bambini più grandi lo adoreranno per giocare, o semplicemente per guardare la tv. Quando nasce il/la neonato/a salva la mamma dai fastidiosissimi mal di schiena e dagli indolenzimenti alle braccia  che si  possono avere nel momento dell'allattamento, il bebè con le coliche apprezzerà di essere appoggiato con la pancia sul cuscinone, senza pericoli di soffocamento, messo nelle culle e nei lettini funziona anche da “nido” o da paracolpi. I modelli in vendita nel nostro e-commerce (Kemamma) possono essere di taglia S,M, oppure L, sono ripieni di pula di farro quindi  un po' più pesanti rispetto ai modelli in polistirolo che si trovano in giro, che però a nostro parere portano ad una maggiore sudorazione dei piccolini. Anche per questi cuscini abbiamo scelto l'uso del tessuto di canapa e del cotone doppio ritorto per la fodera.

domenica 13 marzo 2011

Chi siamo.





Kemate è un’azienda che nasce dalla voglia di realizzare prodotti naturali e artigianali per la gravidanza e la prima infanzia

Kemate sono gli articoli realizzati con materie prime naturali trasformati artigianalmente e confezionati a mano.

Kemate è l’idea “folle” di due mamme che, invece di cercare un lavoro serio e sicuro, hanno deciso di investire in un progetto ambizioso come quello di trovare un’attività che parlasse alle famiglie di benessere e di sostenibilità ambientale e che riuscisse a conciliare gli impegni famigliari con quelli lavorativi.

Kemate è Eleonora laureata in Scienze Forestali e Ambientali, docente molto (anzi troppo!) precaria, accompagnatore naturalistico e educatore ambientale, mamma di Matteo e Adele che le hanno dato l’energia per seguire anche questo progetto, e compagna di Mirco che la supporta (ma soprattutto la sopporta!) in tutte le sue attività.

Kemate è Alessandra laureata in Scienze Naturali, Libera Professionista, accompagnatore naturalistico, educatore ambientale, mamma di Federico e Diego che l’hanno fatta diventare un’esperta di pannolini lavabili e compagna di Miko che aiuta lei e la sua socia a non perdersi nel loro disordine.

Alessandra e Eleonora condividono: la passione per l’ambiente e per la qualità dei prodotti utilizzati nella vita di tutti i giorni, un’amicizia che dura da più di 15 anni, l’esperienza di un figlio nato prematuro, lo sfruttamento delle proprie famiglie per testare i prodotti in vendita.

Kemate sono le mamme che collaborano con l’azienda, nella speranza di riuscire, un giorno, a costruire una rete di persone in grado di lavorare a questo progetto e poter al tempo stesso seguire i propri figli.

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