venerdì 28 settembre 2012

VDL: Che prepotente.


Questa settimana presento un libro per bambini che riesce a parlare di prepotenza e arroganza ad un pubblico molto giovane (è consigliato dai 3 anni),“Che prepotente!” di Stuart Trotter, la Coccinella.


Certi concetti non sono mica facili da spiegare a un bambino, in questo libro sono sufficienti poche immagini e poche parole per chiarire il significato di prepotente e sgarbato.

Grosso Pippo è un ippopotamo prepotente, gira nella foresta accaparrandosi gli oggetti con cui giocano gli altri animali, li prende senza chiedere posso, scusa, grazie, per piacere.
Fino a che non calcerà un nido di vespe scambiandolo per un pallone, a quel punto circondato da vespe che lo pungono ovunque chiederà l'aiuto agli altri animali pronunciando le paroline magiche “per favore”.

A noi è stato utilissimo, quando in casa qualcuno alza la voce, o risponde male o si dimentica di chiedere per favore scatta l'automatismo di dire sei prepotente come Grosso Ippo, basta citarlo per ottenere subito le scuse.
Risultato ottenuto, libro approvato.



KeAle.



L'iniziativa il venerdì del libro è del blog di homemademamma.

Se vuoi vedere i nostri precedenti VDL li trovi qui.

martedì 25 settembre 2012

Io l’ho fatto così…Timbri con le patate

Era una bella giornata di sole, eravamo in montagna a godere di fresco, aria buona e totale assenza di automobili, i bambini tornavano a casa solo per rifocillarsi o per qualche bisognino, alla sera si addormentavano stremati e felici, a me hanno chiesto solamente di mantenere due tradizioni: una la caccia al tesoro in occasione della festa di compleanno di un amichetto, l’altra quella di fare gli gnocchi di patate tutti insieme. Per la caccia al tesoro me la sono cavata discretamente, ma quando siamo entrati in cantina a cercare le patate per fare gli gnocchi, ne abbiamo trovata solo una vecchia e abbastanza striminzita, accidenti, in pochi minuti bisognava trovare un’idea da realizzare tutti insieme.

Avevo letto su diversi testi che parlano di giochi naturali e a costo quasi zero che è possibile fare dei timbri con le patate, occorreva solo un po’di colore a tempera, che noi ovviamente non avevamo ma non ci siamo persi d’animo.


Abbiamo diviso la patata per tutti i partecipanti al gioco, ognuno ha disegnato la forma che desiderava (io non sono intervenuta ho lasciato libero sfogo alla fantasia!) poi abbiamo inciso e scavato il contorno delle varie forme (e qui volendo che tutti restassero con tutte le dita della mano, ho aiutato un pochino i più piccoli), abbiamo radunato vecchi pennarelli e vecchissimi acquarelli e devo dire che ci siamo divertiti parecchio.



Il primogenito perfettino ha commentato che la cosa più bella della giornata era stata realizzare i timbri: perché era una attività prevista dal suo libro delle vacanze estive e così senza accorgersi e divertendosi aveva un compito in meno da fare!

La KeElle

venerdì 21 settembre 2012

Vdl: Stelle, galassie e misteri cosmici.


Quando guardate il cielo stellato e allo stesso tempo siete bombordate da mille domande su cosa sono le stelle, quanto lontano sono, di chi cosa sono fatte, del perché brillano e tentennate nel vano tentativo di fornire delle riposte veritiere e semplici, beh siamo nella stessa barca e sarà utile anche a voi, oltre che ai vostri pargoli, la lettura di “Stelle,galassie e misteri cosmici, ovvero tutto sull'universo” di Jonathan Lindstrom, Editoriale Scienza.

E' un viaggio dalla Terra all'Universo come recita l'introduzione. Ci sono spiegazioni molto semplici di argomenti parecchio complessi, si parte dall'atomo ma come si fa spiegare l'atomo a un bambino? Per l'autore è molto semplice infatti porta un esempio chiaro per tutti i bambini: “gli atomi sono come pezzi di lego che possono essere combinati a formare un po' di tutto, come te, per esempio.” Ovviamente, per dei piccoli amanti dei Lego, questa frase affascina molto e vedrete che saranno stimolati a prendere i mattoncini colorati o meglio gli atomi colorati per costruire qualcosa.

Ma ci sono tante curiosità e informazioni scientifiche sull'universo da perderci intere serate, che ne dite del capitolo “pizze stellari”? Definizione bizzarra per descrivere le galassie e vi assicuro che rende molto bene l'idea.

Dopo questa lettura riuscirete a rispondere in maniera convincente e spedita a (quasi) tutti i perché sull'universo, e scusate non è una roba da poco.

L'iniziativa il venerdì del libro è del blog di homemademamma.

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KeAle.

lunedì 17 settembre 2012

Cronaca di una avventura culturale. Atto secondo.

Ogni anno dal 2007 ospitiamo per dieci giorni tra agosto e settembre, artisti stranieri che partecipano al Simposio Internazionale di Arte Contemporanea, organizzato dalla Proloco di Occhieppo Inferiore (BI). Ospitare spesso persone provenienti da diversi angoli della terra è un bel modo per far vedere il mondo ai miei figli senza muoversi da casa.

Il programma dell’evento prevede che gli artisti lavorino tutto il giorno, ogni sera c’è un appuntamento diverso (famoso quello in cui sono gli artisti a cucinare la cena!), e una giornata è dedicata a far visitare agli ospiti qualcosa di carino presente nei dintorni. Quest’anno gli organizzatori avevano pensato di andare ad Aosta per la mostra di Kandinsky, dopo l’entusiasmo che aveva accompagnato la visita alla mostra “I Giganti dell’avanguardia” abbiamo approfittato dell’occasione ghiotta e, io la bestiolina, il primogenito perfettino e il nipote sapone (come lo chiamiamo noi perché vuol sapere tutto!) ci siamo accodati. Il viaggio di andata non è stato dei più semplici nel tentativo di risparmiare un po’ non abbiamo fatto l’autostrada e la statale oltre che più lunga era più tortuosa, la bestiolina e il primogenito perfettino non ne potevano più dal caldo e il nipote sapone era un po’ intimorito dagli strani soggetti (un’ungherese che vive in Francia, un ungherese che parlava spagnolo e uno spagnolo che tifava Real Madrid e non Barcellona!) che occupavano i restanti tre posti della KeAuto.

Quando finalmente siamo arrivati ad Aosta però abbiamo subito capito che sarebbe stata una giornata speciale: non c’era neanche una nuvola e l’aria era frescolina, la bestiolina si era risvegliata dal pisolino in auto di ottimo umore, i cuginetti fremevano per la mostra. Il centro di Aosta è molto carino e non me lo ricordo mai, i bambini erano entusiasti di tutti i “reperti” romani che riuscivano a intravedere e delle tegole (biscotti tipici aostani) che offrivano loro. Quando siamo arrivati alla mostra abbiamo ricevuto una piacevolissima sorpresa: il prezzo del biglietto era di soli 5 euro e i ragazzi fino a 18 anni non pagano (così al ritorno ci siamo potuti permettere l’autostrada!), la prima sala che abbiamo visitato ha entusiasmato i bambini perché vi era un pianoforte a coda che sembrava suonato da un fantasma, invece, mi hanno spiegato seri, era guidato da un computer. In ogni sala il gioco che facevamo era lo stesso si guardavano tutti i quadri e ognuno diceva quale era il suo preferito e a cosa gli faceva pensare, subito il primogenito perfettino era un po’ deluso che non ci fosse una guida audio con cuffiette che tanto gli era piaciuta alla scorsa mostra, ma poi si è lasciato prendere dal gioco. Alla bestiolina piacevano tutti i quadri e aveva una spiegazione fantasiosa per ognuno, i maschietti invece avevano preso la cosa seriamente e parlavano da veri critici d’arte.

Terminata la visita ai quadri di Kandinsky una amichetta ci ha comunicato che c’era anche da vedere un bellissimo museo al piano di sotto, naturalmente non ce lo potevamo perdere: era il museo archeologico. Ora non so dirvi cosa sia piaciuto di più ai tre pupi, sei i colori e le forme fantastiche dei quadri di Kandinsky o i vari reperti tra cui è rimasta particolarmente impressa un antichissima spada in ferro, pettini e gioielli di un tempo passato (molto passato).

Abbiamo proseguito la giornata con un pic-nic all’area verde del castello di Fenis, il cielo continuava ad essere molto limpido, l’aria fresca, l’ambiente perfetto per finire in bellezza la giornata. Il viaggio di ritorno è stato spassosissimo: la treenne bestiolina insegnava “Fratelli d’Italia” ai nostri passeggeri, loro tentavano di insegnare a lei qualche parola in spagnolo, lei sorrideva e cominciava con i suoi gramelot, che imitavano ora lo spagnolo, ora il tedesco, ora l’inglese... Non so cosa ricorderanno di questa giornata tra qualche anno, io di sicuro non potrò dimenticarla!

La KeElle

P.S Per amore di cronaca devo dire che un aspetto negativo la mostra lo aveva : le scritte esplicative erano solo in francese e in italiano, avendo accompagnato artisti provenienti da tutta Europa, l’inglese ci sarebbe stato proprio bene.

martedì 11 settembre 2012

Giochiamo a…. falegnami artisti!

Se avete un parente amico falegname fatevi regalare un po’ di scarti, i miei figli si divertono un sacco a costruire di tutto e di più. Le maestre del primogenito perfettino che avevano chiesto di averne un po’ da tenere in classe per intervalli, e pause varie, quando il tempo non consente di uscire, confermano che è il gioco più gettonato.


Se avete tempo e voglia introducete la variante “pericolosa”chiodi e martello, ora so che sarete tutte molto allarmate e vi chiederete se sono pazza…ovvio la vigilanza deve essere stretta, stretta a seconda delle età e della cognizione dei partecipanti al gioco ma il risultato, nel mio caso almeno, è sorprendente. Non è che io sia così incosciente, ma nella splendida Scuola dell’Infanzia (pubblica!) che ha fatto il primogenito perfettino c’è un vero e proprio laboratorio di falegnameria e i bambini ci si divertono un sacco.


Io utilizzo martelli piccolini e per le prime martellate tengo le mie mani sulle loro per dosare forza e precisione (inutile dirvi che il primogenito perfettino è più preciso di me!), poi pian piano fanno da soli. Un giorno oltre al perfettino e alla bestiolina avevo ospiti due amichetti più grandi, volevano costruirsi qualcosa con chiodi e ritagli di legno, purtroppo ci siamo accorti che i chiodi erano troppo corti per la profondità dei pezzettini di legno. Insieme i ragazzi hanno deciso di utilizzare un solo pezzo di legno, chiodi e filo di lana colorata: a turno hanno piantato un chiodo e a turno hanno deciso dove far girare il filo, il risultato mi ha emozionato!



La KeElle.

venerdì 7 settembre 2012

Venerdì del libro: Federico e Matteo.


Tra tutti gli autori che noi Kemate abbiamo incontrato da quando siamo mamme c’è ne è uno che non potevano non amare: due dei suoi libri più belli portano i nomi dei nostri rispettivi primogeniti.


“Federico” (Leo Lionni, della Babalibri) è un topino che non teme troppo il freddo inverno, la storia all’inizio ricorda un po’ quella della cicala e della formica: tutta la comunità è impegnata a lavorare e a fare provviste, Federico sembra assorto in un mondo tutto suo, mentre tutti sono impegnati con le provviste lui raccoglie i raggi del sole, i raggi del sole e le parole. Il bello è che quando l’inverno arriva, dopo essersi rimpinzati di ogni bene, i topini si annoiano e hanno freddo meno male che c’è Federico a scaldarli con i raggi del sole, a incantarli con i colori e le parole.


Anche ne “Il sogno di Matteo” (sempre Leo Lionni, della Babalibri) il protagonista è un topino unico figlio di topini spiantati che sognano per lui un futuro da medico ma che alla domanda “cosa vuoi fare da grande?!” risponde sempre: “Non lo so voglio vedere il mondo!”dopo una visita al museo d’arte con la scuola Matteo scopre che nei quadri c’è il mondo intero e così decide di fare il pittore! Siccome fa il suo lavoro con passione lavora tanto e diventa famoso, quindi alla fine i genitori sono molto contenti della scelta!

Amo questi libri perché di fatto parlano di arte ai bambini, il messaggio mi sembra che sia lo stesso, un artista può essere importante quanto un dottore o un manovale basta fare tutto con passione!
Un ex ministro dell’economia disse un giorno che con la cultura non si mangia, io ovviamente non sono d’accordo e non solo perché ho letto questi due libri.

L'iniziativa il venerdì del libro è del blog di homemademamma.

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la KeElle.

lunedì 3 settembre 2012

Diario di viaggio.

Un giorno all’inizio dell’estate in auto ho sentito un intervista di Carlotta Jesi su Radio Capital. Per chi non la conosce, la Jesi è una giornalista, fondatrice di radiomamma.it e a Marzo scorso è uscito un suo libro dal titolo “Sono andata in vacanza con i figli e sono tornata viva”, sentendola parlare della sua superba organizzazione per i lunghi viaggi che fa con tutta la famiglia mi sono sentita piccola, piccola…Non appartengo alla categoria di genitori che trovano le vacanze con i figli un vero e proprio incubo anzi, le ferie mi danno una dimensione famigliare ideale: si sta tutti insieme e il tempo non è nemico, però io e il KePapà idraulico siamo due pigri. Per motivi di lavoro, da anni facciamo solo una settimana di mare e per comodità andiamo sempre nello stesso posto. In meno di 5 ore arriviamo a destinazione, il mare è bello i bungalow in cui alloggiamo sono sotto una pineta popolata di ghiandaie e scoiattoli, non è un campeggio quindi non c’è animazione, ci sono un sacco di spiagge libere dotate di docce e bagni pubblici oltre che della raccolta differenziata, tutti i ristoranti sono attrezzati anche per i bambini e si mangia e si beve molto bene in moltissimi di questi. Non so come mai, quando mi chiedono dove andate in ferie dire “Eraclea Mare” mi sembra sempre molto riduttivo, quasi pensassi che i miei figli si meritino più “avventura”. In primavera quando il lavoro del Kepapà idraulico diminuisce cerchiamo di fare qualche scappatella un po’ più avventurosa, ma roba da (troppi) pochi giorni comunque.


Per rendere più interessante il nostro consueto viaggio ho rubato un’idea di cui parlava Carlotta Jesi nell’intervista, mi sono armata di un’agenda di recupero, evidenziatori, matite, colla e forbici (rigorosamente tutto in duplice copia!), ho stampato due cartine su cui loro potessero evidenziare la strada che avremmo dovuto fare e via…
Durante il viaggio è stato molto divertente vedere i pargoli che sottolineavano (ognuno a modo suo) le città che stavamo oltrepassando, con vecchi depliant delle agenzie di viaggio poi abbiamo ritagliato e incollato la cartina di Eraclea Mare, le immagini delle spiagge libere e dei percorsi pedonali in pineta, insomma sono stati un bel po’ impegnati. Per dovere di cronaca devo dire che giunti a destinazione l’interesse per il diario di viaggio è andato un po’ scemando, il primo e il secondo giorno hanno attaccato qualche reperto trovato (la bestiolina anche immondizia!), poi erano troppo impegnati, giustamente, a godersi la vacanza.


Direi, però che lo scopo principale era interessarli alla meta intrattenendoli durante il viaggio e per questo devo dire: esperimento riuscito. Ora i diari giacciono nella libreria pieni di ritagli, reperti e buoni propositi ancora da sistemare, hanno pensato di aggiungere anche altri reperti delle loro vacanze, mi hanno spiegato che per loro le ferie non sono solo quella settimana che vanno al mare, sono anche i pochi giorni che andiamo nella casa in montagna dei nonni, o le giornate in piscina in giardino, o i ritrovi con gli amici… insomma vivo in perenne vacanza e non lo sapevo neanche!

La KeElle
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