Un giorno all’inizio dell’estate in auto ho sentito un intervista di Carlotta Jesi su Radio Capital. Per chi non la conosce, la Jesi è una giornalista, fondatrice di radiomamma.it e a Marzo scorso è uscito un suo libro dal titolo “Sono andata in vacanza con i figli e sono tornata viva”, sentendola parlare della sua superba organizzazione per i lunghi viaggi che fa con tutta la famiglia mi sono sentita piccola, piccola…Non appartengo alla categoria di genitori che trovano le vacanze con i figli un vero e proprio incubo anzi, le ferie mi danno una dimensione famigliare ideale: si sta tutti insieme e il tempo non è nemico, però io e il KePapà idraulico siamo due pigri. Per motivi di lavoro, da anni facciamo solo una settimana di mare e per comodità andiamo sempre nello stesso posto. In meno di 5 ore arriviamo a destinazione, il mare è bello i bungalow in cui alloggiamo sono sotto una pineta popolata di ghiandaie e scoiattoli, non è un campeggio quindi non c’è animazione, ci sono un sacco di spiagge libere dotate di docce e bagni pubblici oltre che della raccolta differenziata, tutti i ristoranti sono attrezzati anche per i bambini e si mangia e si beve molto bene in moltissimi di questi. Non so come mai, quando mi chiedono dove andate in ferie dire “Eraclea Mare” mi sembra sempre molto riduttivo, quasi pensassi che i miei figli si meritino più “avventura”. In primavera quando il lavoro del Kepapà idraulico diminuisce cerchiamo di fare qualche scappatella un po’ più avventurosa, ma roba da (troppi) pochi giorni comunque.
Per rendere più interessante il nostro consueto viaggio ho rubato un’idea di cui parlava Carlotta Jesi nell’intervista, mi sono armata di un’agenda di recupero, evidenziatori, matite, colla e forbici (rigorosamente tutto in duplice copia!), ho stampato due cartine su cui loro potessero evidenziare la strada che avremmo dovuto fare e via…
Durante il viaggio è stato molto divertente vedere i pargoli che sottolineavano (ognuno a modo suo) le città che stavamo oltrepassando, con vecchi depliant delle agenzie di viaggio poi abbiamo ritagliato e incollato la cartina di Eraclea Mare, le immagini delle spiagge libere e dei percorsi pedonali in pineta, insomma sono stati un bel po’ impegnati. Per dovere di cronaca devo dire che giunti a destinazione l’interesse per il diario di viaggio è andato un po’ scemando, il primo e il secondo giorno hanno attaccato qualche reperto trovato (la bestiolina anche immondizia!), poi erano troppo impegnati, giustamente, a godersi la vacanza.
Direi, però che lo scopo principale era interessarli alla meta intrattenendoli durante il viaggio e per questo devo dire: esperimento riuscito. Ora i diari giacciono nella libreria pieni di ritagli, reperti e buoni propositi ancora da sistemare, hanno pensato di aggiungere anche altri reperti delle loro vacanze, mi hanno spiegato che per loro le ferie non sono solo quella settimana che vanno al mare, sono anche i pochi giorni che andiamo nella casa in montagna dei nonni, o le giornate in piscina in giardino, o i ritrovi con gli amici… insomma vivo in perenne vacanza e non lo sapevo neanche!
La KeElle
Essere smepre in vacanza è un vero lusso. Com'è che il mio compagno che è elettricista non ha un calo di lavoro a primavera?
RispondiEliminaMannaggia
Ecco, hanno sempre un sacco di cose da insegnarci i bambini!! Magari sono sempre in vacanza anch'io e non lo so :)
RispondiEliminala vacanza è uno stato mentale!?! ;-)
RispondiEliminaChe bravi che sono stati col diario di viaggio.. io ci ho provato a coinvolgere il mio grande con mappe e piccoli ricordi ordinati, ma con poco successo..
@mammozza
RispondiEliminaah è una vera pacchia essere sempre in vacanza, l'importante è crederci.
@jessica
riflettici e vedrai che farai delle vacanze senza che neanche te ne accorgi.
@vogliounamelablu
Ecco sui piccoli ricordi ordinati lascerei perdere pure io!