Siamo
nella molto discussa era dei nuovi nativi digitali, i
miei figli hanno imparato praticamente da soli ad accendere il
computer, digitare la password (anche la bestiolina che non sa ancora
leggere e scrivere) e andare su internet o sul programma di
scrittura. La fanatica di Peppa pig ha imparato tutti i nomi degli
animali e svariate altre parole in inglese solo guardando il cartone
tormentone nella lingua originaria. Nonostante ciò sono sempre
tante le occasioni in cui mi accorgo che i miei figli, e non solo
loro, hanno bisogno di rallentare. Qualche settimana fa a scuola del
primogenito perfettino si è scatenata una strana allegria dovuta
alla produzione di strani manufatti di carta. La KeNonna cuoca ha
insegnato al ragazzetto di casa a costruirsi il giochino con cui la
mia generazione ha passato intervalli interi, non chiedetemi come si
chiama, non lo so!
Prendete
un foglio, uno qualsiasi, e ricavatene un quadrato, potete farlo
prendendo un vertice del foglio e piegandolo come in fotografia. La
parte che non viene sovrapposta va eliminata. Adesso
che avete un quadrato piegatelo in modo che ogni vertice combaci con
il centro del foglio.
Otterrete
un quadrato più piccolo, giratelo (avanti dietro non sotto sopra!) e
seguite nuovamente la stessa operazione cercando di portare i vertici
al centro del foglio.
A
questo punto potete sbizzarrirvi a fare disegnini o numeri per ogni
piccolo triangolino sollevabile che avete ottenuto, poi sollevate i
triangolini e scrivete le caratteristiche più carine o buffe che vi
vengono in mente. I miei due gnomi impazzivano per ficcanaso e
chiacchierone.
Tutto
fatto? Allora siete pronti per giocare piegate a metà il quadrato e
infilate pollici e indici negli spazi che si saranno creati sotto al
quadrato, chiedete a chi vi sta vicino di scegliere un numero e
contate alternando pollice - indice serrati e mano allontanate e mani
vicine e pollici - indici che si allontanano. Quando avrete finito
di contare fate scegliere il numero o il disegnino che più piace
alla persona che sta giocando con voi e scopriremo che caratteristica
lo rappresenta!
Non
so se è un gioco che abbia un senso ma io ho apprezzato che gli/le
amichetti/e dei miei figli, si divertissero come matti (tutti anche i
più tecnologici), se è vero che dobbiamo stare attenti alle nuove
tecnologie, alla velocità con cui i bambini apprendono è anche vero
che i nostri figli hanno bisogno di giocare con materiali semplici,
di inventarsi i giochi di provare la noia e sapere come superarla, ma
questa è una storia che vi racconteremo un’altra volta, adesso
diamo un nome a questo gioco?
la KeElle.
Ma certo: è una bocca di leone! Almeno da me si chiamava così, lo adoravo. Ne ho fatti centinaia, di infiniti colori, disegni, numeri e definizioni.
RispondiEliminaCi sono giochi che non smetteranno mai di far divertire!
Grazie per il bel tuffo nel passato.
Bacio!
:-)
Non avevo mai sentito chiamarlo bocca di leone, è un gran bel nome, piacerà sicuramente ai bambini.
Elimina:-) bello e grazie del link!
RispondiEliminaPrego!
Eliminauhhh che bello, quanti ricordi, sai che da bambina , visto che ero un maschiaccio non mi paicevano affatto queste cose. Grazie del post lo voglio insegnare a mia figlia.
RispondiEliminaBene, bene, mi piacciono i giochi che passano da una generazione ad un'altrae che ci fanno tornare indietro nel tempo.
EliminaMi dici poi se tua figlia si è appasionata?
La canaglietta lo ha già imparato. A volte ci mette i colori, a volte diventa un predici tempo, a volte pronostica eventi.
RispondiEliminaHo il mago Otelma in casa e mica me ne ero accorta.
E ci prende?
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