E' da alcuni giorni che muniti di fogli
di carta bianca ovviamente di recupero e di pastelli a cera si va a
caccia di texture, a scoprire superfici lisce, a rilievo, a gobbe,
ruvide. Basta appoggiare il foglio e iniziare a colorare, il
risultato è la produzione continua di originalissime carte
texturizzate da appendere come opere d'arte o da usare tagliandole e
strappandole per comporre dei collage.
E' un'attività versatile che si può
fare sia al chiuso che all'aperto, da soddisfazione immediata, per i
bambini vedere comparire una texture da un foglio bianco ha un
sapore di magia e crea dipendenza perché una volta che avrete
attivato i vostri bambini alla caccia di texture non li fermerete
più.
Se vi piace l'idea vi consiglio il
libro di Beba Restelli “A che gioco giochiamo” della Corraini in
cui metà del libro è dedicato ad illustrare nel dettaglio i
laboratori di Bruno Munari sulle texture e il frottage. Eh si,
un'idea così semplice e brillante non poteva essere che di Munari.
Buona caccia alle texture, un
suggerimento, i tombini e le cortecce danno dei risultati
spettacolari!
la Keale.
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